L’iperplasia prostatica benigna o ipertrofia prostatica benigna è una condizione clinica caratterizzata dalla presenza di disturbi urinari legati alla crescita della porzione centrale della ghiandola prostatica. Si tratta di una evoluzione naturale di parte del tessuto prostatico con l’avanzare dell’età che può creare un ostacolo allo svuotamento della vescica portando pertanto ad una progressiva difficoltà ad urinare.
La difficoltà ad urinare si può manifestare con bisogno di urinare spesso, necessità di alzarsi per urinare una o più volte durante la notte, urgenza di urinare. Inoltre, il getto di urina diventa più debole, intermittente e il paziente può avvertire la sensazione di non aver svuotato completamente la vescica al termine della minzione.
Una visita urologica può permettere di diagnosticare questa condizione clinica anche con il supporto di indagini diagnostiche che confermino la presenza dei sintomi e ne escludano altre cause.
Gli esami più opportuni per definire la diagnosi di IPB sono:
L’indicazione principale al trattamento dell’ipertrofia prostatica è rappresentata dai sintomi e dalla presenza o meno di complicanze (alto residuo di urina in vescica dopo aver urinato, dilatazione dei reni, diverticoli vescicali, calcoli vescicali).
Il trattamento prevede sia terapie mediche con fitoterapici a base di Serenoa repens, alfa-litici e/o inibitori delle 5-alfareduttasi sia di terapie chirurgiche.
Il trattamento chirurgico può essere eseguito con differenti tecniche e tecnologie che nel corso degli anni si sono affermate.
Adenomectomia transvescicale a cielo aperto con taglio (ATV);
TURP (Resezione transuretrale della prostata):
LA TURP rappresenta il gold standard internazionale del trattamento chirurgico dell’ipertrofia prostatica benigna nell’uomo. Questa tecnica chirurgica consiste nell’andare ad “affettare” con un’ansa elettrificata la sezione centrale della prostata che prende il nome di adenoma.
Così facendo si va ad allargare il canale urinario permettendo di migliorare il flusso di urina.
HoLEP (Enucleazione prostatica con laser ad Holmio)
La HoLEP è un’alternativa efficace al trattamento endoscopico dell’ipertrofia prostatica ma soprattutto permette di trattare endoscopicamente prostate molto voluminose che richiederebbero altrimenti il trattamento a cielo aperto.
Questa tecnica chirurgica prevede l’enucleazione laser dei lobi prostatici e la morcellazione dei grossi frammenti.
Rispetto alla tecnica endoscopica (TURP) ha come vantaggi:
• Tempi di degenza minori,
• Minor sanguinamento intra- e post-operatorio
• Minori effetti collaterali
• Minore numero di giorni di catetere post-operatorio
• Miglioramento immediato dei sintomi
Urolift
L’Urolift è una tecnica mininvasiva per il trattamento dell’ipertrofia prostatica nell’uomo.
Tale tecnica prevede l’impiego di impianti di ridottissime dimensioni, simili a mollette, che vengono posizionati sulla prostata, per stringerne i lobi permettendo di tenere aperto il canale urinario precedentemente ostruito.
Il paziente candidato ad Uro-lift è un paziente con una prostata abbastanza piccola e con una ostruzione che è dovuta principalmente alla compressione sull’uretra da parte dei lobi prostatici laterali.
La procedura ha una durata di 10-15 minuti, non necessita sempre del posizionamento del catetere vescicale post operatoriamente e richiede 1 giorno di ricovero (a differenza dei 3-5 giorni delle altre tecniche).
I rischi dell’intervento sono minimi e la procedura è reversibile e non preclude la possibilità di essere successivamente sottoposti ad altri interventi di disostruzione prostatica.
Un importante beneficio dell’Uro-lift è quello di non incidere sulla eiaculazione che invece viene intaccata se sottoposti ad altre procedure chirurgiche per il trattamento dell’ipertrofia prostatica. Pertanto, è una tecnica particolarmente indicata in pazienti giovani.